QUARTARARO : L’UOMO CHE AVANZA IN MOTOGP.

Nel Mondiale Motogp 2019, che ormai volge al termine (3 gare alla conclusione) e che ha riconfermato Marc Marquez campione del mondo per il quarto anno consecutivo, l’impressione è che sia ufficialmente nata una nuova stella.Il nome di Fabio Quartararo soprattutto nella seconda parte di stagione, sembra aver acquistato un certo interesse tra gli addetti ai lavori e abbia fatto capire a tutti come lo spagnolo della Honda possa essere il vero antagonista di Marquez a partire dal 2020.

Dopo una prima parte di campionato abbastanza difficile sul piano dei risultati, complice il non positivo feeling con la sua M1, l’impressione è che da Barcellona in poi il francese abbia svoltato sul piano dei risultati, confermando una crescita progressiva che lo ha portato a contendere la vittoria a Marquez sia a Misano che a Burinam.In entrambi i casi, l’essere uscito sconfitto dal campione del mondo dopo i sorpassi subiti all’ultimo giro non ha demoralizzato il francese della Yamaha, anzi ha rafforzato in lui l’autostima e la consapevolezza che con un pizzico di fortuna in più, insieme ad una moto più competitiva rispetto alla M1 satellite, possa essere il vero antagonista di Marquez nelle prossime stagioni.

Il secondo posto conquistato dietro Magic Marc in Catalogna (agevolato anche dalla carambola che coinvolse Dovizioso, Lorenzo e Rossi), insieme ai terzi posti centrati in Olanda e Austria e alla piazza d’onore conquistata domenica a Motegi, non hanno fatto altro che confermare che nel francese c’è un potenziale su cui lavorarci, insieme ad un ottimo concetto di velocità e altrettanta costanza di risultati. In più anche le pole position hanno reso il suo 2019 come l’anno che gli ha permesso di farlo diventare ufficialmente una stella. Se a Jerez de la Frontera è diventato il più giovane poleman della storia della MotoGp (20 anni e 14 giorni), l’aver ripetuto la miglior prestazione in qualifica sia a Barcellona ,Assen e Burinam, gli ha permesso di essere quel pilota forte sia al sabato quando c’è da essere perfetti nel giro singolo, che consistente sulla distanza di più giri alla domenica. A detta di molti che frequentano il paddock del Motomondiale, gli accostamenti a Jorge Lorenzo non sono esagerati per diverse ragioni fondamentali.

Ad iniziare dalla tenacia e dalla voglia di ripartire dopo una sconfitta senza accusare stati d’animo deprimenti, punti di forza che hanno caratterizzato il periodo del maiorchino con la Yamaha (soprattutto quando ha avuto Valentino Rossi come compagno di squadra).Per passare alla voglia di crederci fino alla fine in ogni gara, gettando il cuore l’ostacolo e rendendo la vita difficile a chi si trova a davanti a lui. Inoltre il fatto di essere stato nettamente più veloce del Dottore per gran parte del 2019, non ha fatto altro che far attirare le attenzioni ai vertici di Iwata. Nel 2020 la sensazione è che sia veramente difficile che Quartararò possa approdare alla corte di Lin Yarvis, visto il vincolo contrattuale che lega ancora Valentino con la Yamaha.

Contemporaneamente non è detto che le dichiarazioni che il team principal della casa giapponese, rilasciate a fine luglio su Valentino, non siano da effetto benefico affinchè Fabio possa anticipare di un anno il suo approdo nel team ufficiale Yamaha portare quindi Valentino alla separazione anticipata con la casa giapponese.Da una parte la brutta stagione (con soli due podi all’attivo) e la carta d’anagrafica che recita 40 anni sul groppone di Rossi, possono essere a vantaggio di Quartararò. Dall’altra la classica frase fatta (i contratti vanno rispettati) rimettono il pilota di Tavullia nella condizione di onorare l’accordo esistente con Yamaha e di riprovare l’ennesimo assalto al decimo titolo mondiale della sua carriera. Quel che è certo, è che per Fabio l’importante sarà chiudere il poker asiatico di gare nel miglior modo possibile, prima della passerella conclusiva di Valencia e dei primi test utili a pianificare il suo ulteriore step di crescita nel 2020.

Se proprio si vuole trovare un obiettivo per dare uno stimolo al finale di stagione del francese, la caccia al terzo posto è ancora aperta anche per lui, che trova in un gruppone di piloti che comprende anche Rins, Vinales e Petrucci. Il podio mondiale, nell’ipotesi che venga centrato dal francese, rappresenterebbe una perfetta cartina di tornasole sul suo 2019 con vista sul 2020.