Dopo la bella gara di Suzuka, adesso Austin. Daniel Ricciardo in vista del Gran Premio di domenica in Texas, è infatti reduce dalla straordinaria rimonta del Giappone, culminata con il quarto posto finale. In quella che rappresenta la quart’ultima gara della sua esperienza in Red Bull, il pilota di origini messinesi va quindi a caccia di un altro bel piazzamento su una pista che per certi versi potrebbe adattarsi alla monoposto austriaca, specialmente nella prima e nell’ultima parte del tracciato.
Se dopo la prima curva in salita vi sono presenti delle curve in successione destra-sinistra che sembrano ricalcare la parte finale della pista di Silverstone, nel terzo settore la pista di Austin sembra invece una fotocopia del Motordorm di Hockenheim. In entrambe le zone del tracciato, è richiesto un grande telaio e carico aereodinamico , ossia i due punti di forza della vettura austriaca, la quale potrebbe però soffrire molto nella parte centrale del tracciato dove è presente un lungo rettilineo che potrebbe mettere a nudo i limiti di velocità e potenza della power unit Renault rispetto a quelle di Mercedes e Ferrari. Daniel vanta però dei buoni ricordi sulla pista americana, in tal senso spiccano infatti i due terzi posti conquistati nel 2014 e nel 2016. In entrambi i casi, ha infatti chiuso dietro a Lewis Hamilton e Nico Rosberg, di un’altra categoria rispetto a Daniel non tanto per le qualità di guida superiori, ma perché sia l’inglese che il tedesco disponevano di una stratosferica Mercedes dominatrice assoluta nel ritorno dell’era ibrida con introduzione della power unit. Piazzamento sul podio che Daniel poteva conquistare anche la scorsa stagione, quando dopo aver duellato con Valterri Bottas nei primi giri della gara è costretto al ritiro per una perdita di potenza da parte dell’unita motrice di Enstone.
Vero è che l’ottenimento di un bel risultato rappresenta per Daniel l’obbiettivo principale, ma altrettanto vero è che c’è anche da spezzare il tabù Max Verstappen. Il motivo di tale causa va ricercato nel fatto che esattamente dalla cavalcata vincente di Montecarlo, Daniel non riesce infatti ad avere la meglio in pista sul pilota olandese. C’è però da sottolineare il fatto che nella maggior parte dei casi o uno o l’altro ha sempre dovuto fare i conti con problemi tecnici che hanno afflitto la Red Bull, anche se nelle poche volte che entrambi hanno chiuso la gara sotto la bandiera a scacchi, l’impressione è che Verstappen abbia dimostrato una velocità maggiore rispetto a Ricciardo. Il pupillo di Helmult Marko dal Canada in poi, si è tolto la soddisfazione di centrare una vittoria in Austria insieme ai podi di Montreal, Le Castellet, Hockenheim, Spa, Monza ( poi cancellato dalla direzione gara ), Singapore e Suzuka contro gli zero successi e altrettanti piazzamenti sul podio centrati dal pilota di origini messinesi dopo la vittoria sul toboga monegasco.
In Giappone, in Brianza e in Germania, la sconfitta subita da Verstappen non è stata tanto dura da digerire, questo perché in tutte e tre le circostanze Daniel è stato costretto a scattare dal fondo dello schieramento di partenza per aver sostituito alcune parti della power unit Renault, diversamente è invece accaduto negli altri casi dove la sconfitta nei confronti di Max è stata dovuta invece per fattori umani. Da Austin ci sarà quindi la tanto attesa inversione di tendenza nei confronti del compagno di squadra? Nelle qualifiche del sabato si capirà qualcosa, nella gara di domenica sera si avrà la sentenza definitiva…
Danilo Scurria