MotoGp – Il Gran Premio d’Austria si tinge ancora per la terza volta consecutiva di rosso Ducati

Jorge Lorenzo dopo Andrea Iannone e Andrea  Dovizioso diventa infatti il terzo pilota di Borgo Panigale a trionfare al Red Bull Ring. Come nel successo del compagno di team nella scorsa stagione, quello del Martillo è maturato anche  dopo un bellissimo duello con Marc Marquez. Una bellissima lotta tra i due, caratterizzata da una serie di sorpassi e controsorpassi che ha quindi  premiato Lorenzo sotto la bandiera a scacchi.

Lo spagnolo della Honda ha quindi perso per il secondo anno consecutivo il confronto con i ducatisti sulla pista austriaca, allo stesso tempo però con il secondo posto finale ha fatto un altro passo in avanti verso  la conquista del terzo titolo mondiale consecutivo ( il quinto in Moto Gp). MM 93 nelle fasi iniziali della gara ha tentato di spezzare la tradizione della Desmosedici con una fuga iniziale e facendo segnare una serie di giri record, anche se questi non stati sufficienti a mettere un buon vantaggio tra se e Jorge per poi gestirlo nella parte finale della corsa.

Lo spagnolo della Ducati come a Brno, ha deciso nelle fasi iniziali di non forzare esageratamente, decidendo quindi di gestire le gomme per poi decidere di sferrare l’attacco  nella parte finale del Gp su Magic Marc. A 10 giri dalla conclusione si è quindi acceso il confronto tra i due, dove i meriti di Lorenzo sono stati soprattutto nel saper rispondere a ogni sorpasso subito dal campione del mondo. E Andrea Dovizioso ? Il forlivese è forse il vero sconfitto della giornata. Dovi tenutosi a contatto nelle battute iniziali con Jorge e Marc, è stato poi costretto ad abbandonare ogni sogno di poter vincere per il secondo anno di fila in Austria, complice il dritto prima dell’ingresso della prima curva per non andare addosso allo spagnolo della Honda, episodio che si è verificato quando  era ufficialmente iniziato  il confronto tra Lorenzo e il Joker della Motogp. Il suo intento di proseguire sulla stessa scia della vittoria in Repubblica Ceca di domenica scorsa, non è stato quindi portato a  compimento,  conseguenza    che lo ha  costretto a vedere festeggiare il suo compagno di squadra  al parco chiuso e ad accontentarsi del terzo posto finale.

Un altro duro colpo per Andrea, perchè Lorenzo dal Mugello in poi sembra che abbia deciso di mettersi in modalità Martillo, come dimostrano la vittoria odierna e le due del Mugello e di Barcellona nel mese di giugno che, insieme al    secondo posto  di Brno lo rendono il pilota che ha conquistato più punti nelle ultime sei gare. Il rammarico è grande per il campionato  sia per Jorge che per il Dovi, perchè se il maiorchino si fosse svegliato prima  e il forlivese non avrebbe incappato  negli zeri di Jerez, Le Mans e Barcellona e in due gare difficili come Assen e Sachsering,  adesso staremmo a parlare di un Mondiale apertissimo e incerto fino a Valencia. Sembrerà strano e paradossale  ma i primi inseguitori di MM93 nella classifica iridata non sono i due ducatisti ma è Valentino Rossi. Vero è che il Dottore ha perso altri 10 punti dal campione del mondo nel Mondiale Piloti, ma oggi è però riuscito a tirare ugualmente fuori un’altra  bellissima gara dopo le difficili qualifiche di ieri .

Partito dalla 14esima posizione, il pesarese si è reso protagonista di una bellissima rimonta che lo ha portato al sesto posto finale. Un piazzamento che ha quindi salvato la giornata della   Yamaha su una pista che a Iwata sapevano  già che si sarebbe sofferto molto. Il pesarese con un mezzo inferiore a Ducati e Honda, sta raccogliendo il massimo in ogni gara, adesso però  è bene che in casa Yamaha trovino qualche soluzione per cercare di apportare qualche modifica sulla M1, nel tentativo di salvare il salvabile nella restate parte del campionato e  togliendosi se possibile la soddisfazione di poter spezzare il digiuno di vittorie della casa giapponese che dura da Assen 2017 con la vittoria ottenuta proprio da Rossi.  Valentino ha però vinto  ancora una volta il duello con Maverick Vinales. Lo spagnolo ha infatti vissuto una gara anonima, in perenne difficoltà e nelle retrovie con la 12esmia posizione finale.

                                                                                                                                    Danilo Scurria