Italia – Fernando Alonso e la Formula 1. Storia di un’attrazione fatale

 Perché (inutile negarlo) quando dentro di te si investe una passione da bambino, puoi anche cercare di eliminarla quando nella vita si raggiunge un’età anagrafica da persone mature. All’atto pratico però non è quasi (mai) cosi, perché a tutto puoi rinunciare nella vita tranne a quella cosa che ti fa vivere e ti stare meglio dal punto di vista mentale e psicologico. Nel caso di Fernando Alonso l’ufficilialità del suo ritorno nella massima categoria automobilistica a partire dal 2021, sembra infatti andare in questa direzione.

Lo spagnolo rientra quindi in un ambiente dove in passato ha permesso a giornalisti ed addetti ai lavori, di aprire delle discussioni e dibattiti che su quello che è riuscito a realizzare in carriera. Scherzo del destino il ritorno di Alonso in F1 avverrà in proprio in quella scuderia e sulla quella monoposto dove è emersa la sua grandezza di pilota. Che lo ha portato a vincere due titoli Mondiali (nel 2005 e nel 2006) unite alla conquista di 17 vittorie e 41 podi. In quello che si tratta del terzo ritorno personale ad Enstone, visto che al primo approdo avvenuto nel 2003 dopo il biennio trascorso in Minardi, ne è poi seguito un secondo nel 2008.

Anno in cui Fernando fu costretto a fuggire da una McLaren che nell’anno precedente gli permise di lottare per il terzo mondiale consecutivo. Ma sfumato più per la rottura avuta con i vertici della scuderia inglese insieme ad un rapporto che era un non rapporto con Lewis Hamilton. Che per demeriti personali. Andando un po indietro con la storia della Formula 1, il ritorno del pilota asturiano nel Circus sembra riannodarsi con la scelta che alcuni campioni del passato hanno compiuto proprio per quella passione che rimane inalterata anche quando decidi di appendere il casco al chiodo. Motivazione che sembra poi sfociare in una scena tipica ad un falso allarme.

I ritorni illustri di Niki Lauda, Alain Prost e Michael Schumacher, rappresentano infatti gli esempi perfetti ed ideali strettamente legati all’annuncio che oggi Fernando e la Renault hanno dato a tutto il mondo. Il 2020 per il pilota spagnolo non resterà però l’anno di preparazione verso il grande ritorno nel Circus. Perché all’orizzonte sembra esserci il grande obiettivo della 500 Miglia di Indianapolis. Corsa ormai entrata a far parte negli annali storici del Motorsport e che Fernando ambisce a conquistarla quest’anno. Soprattutto alla luce del fatto che gli permetterebbe di chiudere il cerchio nel discorso legato alla “ Tripla Corona”. Traguardo che sembra essere platonico, ma che in fondo non lo è perché se lo aggiudica chi in carriera riesce a conquistare il Mondiale in F1, il Gran Premio di Montecarlo e appunto la prestigiosa corsa che annualmente si disputa nell’ovale americano. La 500 Milia di Indianapolis come trampolino di lancio verso il ritorno in grande stile nella massima categoria automobilistica nel 2020.