Promozione – La Santangiolese: riparte dai suoi uomini – simbolo

La Santangiolese comunica le prime riconferme legate all’organico. Si riparte dalla storia, da chi rappresenta passato, presente e futuro di questa squadra, da quei calciatori che hanno portato il vessillo della maglia incondizionatamente e l’hanno difeso partita dopo partita con senso di abnegazione, responsabilità, ma soprattutto per l’amore che nutrono per il loro paese ed i loro tifosi.

Il ds Federico Sidoti, ci spiega che il primo nome da fare è sicuramente quello di Francesco Pintaudi, il Capitano, da 14 anni, la bandiera della società che si legava al direttore e amico Federico, ma soprattutto si cuciva addosso i colori e l’appartenenza di questo paese. Dai meandri della seconda categorie ai vertici della Promozione c’è sempre stato, soprattutto sotto l’aspetto umano, rispettando il ruolo di capitano che ha sempre svolto con massima diligenza.

A seguire Tindaro Pintaudi: il vice capitano, anche lui 14 anni fa ha accettato il progetto del club realizzando tanti sacrifici, senza chiedere mai nulla in cambio. Insieme al capitano, ha dato la forza a tutto il gruppo dirigente nei momenti difficili per non mollare e andare avanti. E’ un’icona del calcio Santangiolese e punto di riferimento imprescindibile per questa società; poi c’è Francesco Spinella: il bomber, venuto fuori dalla ‘cantera’ biancoazzurra, è il simbolo di questa lunga cavalcata. E’ l’uomo squadra che con i suoi gol ha portato in la Santangiolese al doppio salto di categoria. Negli ultimi anni ha superato le 50 reti con la maglia del suo paese.

Un ragazzo che – dopo aver provato un’esperienza fuori dal Caldarera per una sola stagione – non ha esitato a tornare ad indossare la maglia numero 9 che gli appartiene; ed infine Agostino Tranchita: il fuoriclasse, altro pezzo da 90 della Sant’Angelo biancoazzurra, mai come quest’anno corteggiatissimo sul calciomercato, tra i più gettonati da altre società. Ma Agostino, dopo un’attenta valutazione e un confronto con i compagni e amici di una vita, ha deciso con grande amore – nonostante richieste non indifferenti – di vestire per l’ennesima volta quella maglia biancoazzurra e quel numero 7 che ha sempre onorato sulle proprie spalle con grandissimi sacrifici.