Sono questi 4 uomini che saranno chiamati a guidare il riscatto dell’Umbertina domenica a Montagnareale. Dopo la sconfitta di domenica nel debutto nel nuovo campionato con la Treese Brolo, immeritata per come è maturata, i rossoneri a partire dalla partita con la formazione dell’ex Svezia dovranno dare quindi un segnale importante a tutto l’ambiente umbertino col preciso obbiettivo di riprendersi quello che il destino gli ha tolto nella sfida con i brolesi.
Il portiere, il neo capitano, il fantasista e il centravanti rappresentano ormai lo zoccolo duro della formazione umbertina che vuole raggiungere il più presto l’obbiettivo salvezza prefissato dalla società ad inizio settembre. Zoccolo duro perché sono ormai coloro che hanno la più militanza in organico e insieme uniscono tecnica, carisma, leadership ed esperienza. In più formeranno anche quest’anno la spina dorsale della squadra, saranno coloro che avranno il preciso compito di guidare i compagni meno esperti e dovranno essere sempre una garanzia per Piero Mancuso, tecnico che si è insediato a Castell’Umberto da pochissimo tempo. I quattro senatori umbertini ricoprono però nel rettangolo di gioco delle posizioni diverse.
D’Agati con la sua presenza tra i pali, sarà anche in questa stagione l’elemento che dovrà dimostrarsi tra i più determinanti per le vittorie dell’Umbertina. I suoi interventi e le sue prodezze dovranno obbligatoriamente rappresentare come il trampolino di lancio per portare a casa i punti necessari per raggiungere il più presto possibile la salvezza. Samuel Franchina invece dei quattro, è quello con più stagioni di militanza nell’Umbertina, visto che è l’unico giocatore attualmente presente in rosa che ha compiuto il percorso dalla Terza alla Prima Categoria, ossia da quando la società è passata nelle mani di Pippo Fichera, Antonio Sardo Infirri e Gianfranco Liprino .
L’esterno difensivo mancino con la sua forza fisica, le sue discese e le continue sovrapposizioni si è quindi meritato di indossare la fascia di capitano nella sconfitta con la Treese Brolo non solo per la sua longevità in organico , ma anche per la sua serietà in campo e la voglia di non mollare mai, gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo . Il fantasista, buttato nella mischia nell’ultimo segmento di gara con i brolesi, rappresenta la scheggia impazzita chiamata a garantire estro, inventiva ed imprevedibilità, componenti che sono mancate con la Treese fino al suo ingresso.
Con lui in campo, l’impressione è che la squadra ci abbia guadagnato, perché non appena entrato ha provocato l’espulsione di un difensore ospite. In più dai suoi piedi sugli sviluppi di un calcio d’angolo è partito il tracciante che Franchina non è riuscito a tramutare nella rete del vantaggio. E Montalbano?
Il centravanti palermitano rimasto a Castell’Umberto anche in questa stagione, si identifica nell’elemento chiamato a concretizzare quasi tutte le azioni da rete che i rossoneri creeranno in tutte le partite. Inoltre con la sua forza fisica presente, Salvo dovrà caricarsi sulle spalle tutto il peso offensivo del reparto avanzato, creando spazi e favorendo gli inserimenti dei centrocampisti e degli esterni offensivi pronti a buttarsi nell’area avversaria, andando quindi a creare delle situazioni alternative per colpire l’avversario al di là delle reti che il palermitano garantirà alla squadra.