Mondiale Russia – La finale: Modric e Manzdukic chiamati a realizzare un sogno

Modric e Manzdukic, adesso rendete il sogno Mondiale della Croazia in realtà. Nella finale di domani pomeriggio con la Francia, il c.t. Dalic affida soprattutto al centrocampista del Real Madrid e al centravanti della Juventus la responsabilità di realizzare un’apoteosi che sembrava un’utopia all’inizio della manifestazione iridata, responsabilità che viene affidata ad entrambi per diverse ragioni. Prima fra tutte perché sono stati gli autentici trascinatori della formazione croata verso l’atto conclusivo di Mosca, grazie alle proprie prestazioni e soprattutto nelle reti messe a segno da Mario dopo la fase a gironi.

Luka in mezzo al campo è stato l’autentico faro che ha illuminato il gioco croato, grazie alla sua tecnica sopraffina e alla classe immensa, tutti fattori che hanno innalzato il livello qualitativo della nazionale di Dalic e hanno permesso di vivere un sogno che sembrava irrealizzabile a metà giugno. In più sulle sue statistiche ci sono anche messe in evidenza le due reti messe a segno nella fase a gironi, con il rigore che è valso il raddoppio con la Nigeria ma soprattutto la prodezza balistica nell’2-0 messo a segno con l’Argentina, che ha dichiarato il game over definitivo a Lio Messi e ha probabilmente dato a tutta la squadra l’autostima e la consapevolezza necessarie per arrivare in fondo alla manifestazione.

L’unica macchia del suo strepitoso Mondiale fino a questo momento è stata   il calcio di rigore fallito nella sfida degli ottavi  con la Danimarca ai tempi supplementari che poteva costare carissimo alla formazione di Dalic, errore poi reso inutile per la vittoria arrivata dopo la lotteria dei calci di rigore, che ha permesso l’approdo ai quarti con la Russia.  Manzdukic come detto prima, è stato di una valenza diversa rispetto al giocatore madridista, perché schierato nella posizione di centravanti ha fatto spesso e volentieri a spallate con le difese avversarie e ha mostrato una certa predisposizione al sacrificio, dote assai rara per un terminale offensivo che vive in maniera particolare per il goal.

A livello realizzativo Marione ha faticato a trovare la via del goal nelle prime tre partite della rassegna iridata, ma ha avuto il merito di rimettere in parità la partita  con la Danimarca agli ottavi grazie alla rete del’1-1 che ha fatto passare i brividi e le paure ai croati dopo l’iniziale svantaggio, ma  la rete decisiva messa a segno con gli inglesi mercoledi sera rimarrà probabilmente negli annali del calcio croato non tanto non per la bellezza in se della rete, bensi perchè è servita a scrivere un pezzo di storia della nazionale croata. Il loro apporto deve quindi tornare utile anche domani pomeriggio, allo stesso tempo entrambi hanno già avuto modo di giocare delle finali prestigiose e di averle vinte. Se di Modric è ormai risaputo delle quattro Champions League conquistate negli cinque anni, nel palmares di Manzdukic c’è invece  l’aver conquistato la Champions League nel 2013 con il Bayern Monaco battendo i cugini del Borussia,nella quale ha avuto il merito di mettere il goal  del vantaggio ad inizio secondo tempo per i bavaresi, prima del 2-1 definitivo in zona Cesarini di Arjen  Robben. Il Mondiale per entrambi rappresenterebbe il Capolavoro della loro carriera calcistica e permetterebbe al cervello del Real Madrid di mettere una serie ipoteca sul Pallone D’Oro.

                                                                                                                                                                       Danilo Scurria