Ancora una volta campioni. Non d’Italia per il nono anno consecutivo, bensi d’inverno per la settima volta nelle ultime nove stagioni. Il pareggio tra le polemiche dell’ Inter con l’Atalanta, insieme alla vittoria della Juventus con la Roma maturata ieri all’Olimpico, hanno infatti consentito alla Vecchia Signora di chiudere da leader solitari il suo girone d’andata. Un traguardo quello conquistato dai bianconeri che giunge non per manifesta superiorità nei confronti delle squadre avversarie, bensi per un margine di due punti sull’Inter.
A differenza della scorsa stagione, quando i bianconeri si resero protagonisti di una cavalcata solitaria conclusasi con il titolo di campione d’Italia conquistato a fine aprile, quest’anno l’Inter di Antonio Conte è stata in questa prima parte di stagione e lo sarà nella seconda parte la squadra al quale la Vecchia Signora dovrà fare particolare attenzione. Lo scontro-diretto di San Siro del 6 Ottobre, deciso dalla giocata di Gonzalo Higuain dopo il vantaggio di Dybala e il pareggio nerazzurro di Lautaro Martinez, è stato probabilmente l’ago della bilancia che ha permesso ai bianconeri di proclamarsi campioni d’inverno per il secondo anno consecutivo. Onore e merito soprattutto a Maurizio Sarri, allenatore che ha saputo raccogliere (nel migliore dei modi), l’eredità lasciatagli in consegna da Massimiliano Allegri a fine maggio.
Il tecnico toscano fino a questo momento, ha quindi vinto la sua scommessa più importante fin qui della sua carriera. Vero è che il sarrismo che ha caratterizzato i suoi anni di Napoli non è stato ancora trapiantato del tutto a Torino, altrettanto vero è che i risultati maturati in questa prima parte di campionato hanno ugualmente dato ragione a Maurizio come dimostra il bellissimo maturato dopo l’affermazione di domenica sera all’ Olimpico. Juventus che ha saputo vincere in qualunque modo. Sia che si è trattato di mettere in pratica un calcio offensivo, sia che si sia trattato di soffrire per portare a casa la vittoria, i bianconeri hanno sempre portato a casa in ogni condizione.
Se nelle vittorie con Napoli, Udinese e Cagliari sembra sia stato intravvisto nell’armata bianconera sprazzi di bel calcio, al tempo stesso l’impressione e che i successi con Brescia, Verona e Milan siano ottenuti più dalla giocata del singolo che nella capacità di mettere alle corde le difese avversarie. Dalla prodezza di Miralem Pjanic con la formazione di Eugenio Corini, per passare a quella di Paulo Dybala con i rossoneri e alle prodezze di Gigi Buffon che hanno salguardato la vittoria con i veneti, l’impressione è che nel titolo di campione d’inverno conquistato dalla Juve, ci sia molto della qualità dei singoli.
Al tempo stesso non bisogna assolutamente dimenticare colui che rappresenta la vera stella di questa squadra : Cristiano Ronaldo. Il portoghese come sempre ha mantenuto inalterate le sue prestazioni con reti, assist ma soprattutto si è sempre caricato sulle spalle il peso dell’attacco bianconero. A 34 anni ripetere quanto fatto nella prima annata di Torino, sarebbe un ulteriore sigillo sulla sua strepitosa carriera da calciatore. E perché no l’eventuale secondo scudetto in Italia potrebbe permettegli anche di conquistare la classifica cannonieri vinta già in Premier League con il Manchester United e in Spagna con il Real Madrid. Un altro passo verso il raggiungimento dell’ Olimpo da parte di Ronaldo, che può essere da trampolino da lancio per riportare la Coppa dalle Grandi Orecchie a Torino 24 anni dopo, conquistare la sua sesta Champions League in carriera con la terza squad