Un quarto posto che sa di liberazione. E permette di guardare con grande fiducia in vista della parte finale della stagione. La sensazione è che Daniel Ricciardo, con il piazzamento ai margini della zona podio conquistato domenica a Monza, abbia archiviato un periodo abbastanza deludente sul piano dei risultati. La non competitività della Renault, durante la fase della centrale della stagione, non ha infatti messo il pilota di origini messinesi nella condizione di poter mettere in risalto le sue qualità velocistiche e la capacità di guida di cui dispone. Il settimo posto conquistato a Silverstone, era infatti stato l’ultimo lampo che il pilota di origini messinesi aveva avuto in pista. Dopodichè il ritiro maturato a Hockenhein insieme alle deludenti gare di Budapest e Spa, hanno rappresentato un campanello d’allarme in vista della seconda parte di campionato. L’impressione è che la gara brianzola si possa identificare per Ricciardo come l’inaugurarsi di una lunga serie di ottimi risultati, propedeutici a riportarlo in piena lotta per il settimo posto nella classifica piloti ed aiutare la Renault a competere per il quarto posto nel Mondiale Costruttori. Entrambi gli obiettivi potrebbero essere alla portata, a patto che però dalla gara di Singapore, in programma domenica prossima, la Rs 19 si dimostri competitiva anche su una pista totalmente opposta al Tempio della Velocità. In un circuito analogo a quello di Marina Bay, la Rs 19 e l’italo-australiano avevano già dimostrato di essere competitivi (senza riuscire a portare il massimo risultato possibile) anche a Montecarlo. Il sesto posto conquistato in qualifica da Daniel sul toboga monegasco, insieme al superamento di Kevin Magnussen alla partenza e alla quinta posizione detenuta fino all’entrata della Safety Car per l’incidente alla Rascasse di Charles Lerclerc, mette il team di Enstone nelle condizioni di guardare con grande fiducia in vista di Singapore (confortati anche dal quarto posto di Ricciardo di Monza). In più la gara più lunga della stagione dal punto della durata (si sfiorano le due ore) si indentifica in uno degli appuntamenti in cui Daniel in carriera ha sempre ottenuto dei grandissimi risultati. I tre secondi posti consecutivi conquistati tra il 2015 e il 2017, dimostrano come Ricciardo si esalti in un layout dove è richiesta una grandissima concentrazione di guida perché un errore può chiaramente compromettere un weekend di gara. Se nel 2015 e 2017 il pilota di origini messinesi fece da sparring partner nella cavalcate solitarie verso la vittoria di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, tre anni fa il rammarico per Daniel fu grandissimo per aver mancato il successo. Se la gara fosse durata un giro in più, Daniel avrebbe avuto il tempo di prendere Rosberg (in evidente crisi di gomme), superarlo ed andarsi a prendere la seconda vittoria stagionale (che arrivò poi un paio di settimane dopo a Sepang). L’edizione 2019 di Singapore per Daniel Ricciardo, dovrà (assolutamente) identificarsi in un importante esame di maturità. Questo è stato toppato dal pilota di origini messinesi ogni qualvolta si è presentata l’occasione. In tal senso, dopo il settimo posto in Cina nella terza gara della stagione, Daniel toppò a Baku l’opportunità di dare continuità di risultati. Situazione ripetutasi anche dopo il sesto posto conquistato in Canada a metà giugno, quando il pilota di origini messinesi incappò prima nella penalizzazione di Le Castellet sul finale di gara, successivamente nella gara anonima dell’Austria. A Singapore quindi si spezzerà il sortilegio che ha visto Ricciardo non competitivo per due gare consecutive nel 2019? Il miglior piazzamento stagionale ottenuto domenica scorsa in Brianza autorizza il pilota di origini messinesi ad ambire alla possibilità di poter competere per la conquista della cosiddetta gara degli altri (vista la differenza prestazionale tra la Renault e i tre top di riferimento : Mercedes, Ferrari e Red Bull). Di contro c’è però da fronteggiare (soprattutto) la concorrenza di una McLaren che si è dimostrata molto competitiva in diverse gare durante la stagione e ha in Lando Norris e Carlos Sainz una coppia di piloti veloce, competitiva ed affidabile. Al tempo stesso, da tenere in particolare considerazione anche l’Alfa Romeo che con Kimi Raikkonen ha spesso e volentieri messo in pista una vettura in grado di rappresentare una minaccia pericolosa per Ricciardo nella battaglia tra le scuderie di seconda fascia. Inoltre le restanti sette gare, che segneranno la conclusione della stagione 2019, per Daniel saranno importanti anche e soprattutto per vincere il duello in famiglia con Nico Hulkenberg. Il pilota tedesco con il quinto posto conquistato domenica in Brianza dietro l’italo-australiano, rappresenta un compagno di squadra che non avrà nel talento cristallino la sua arma migliore. Contemporaneamente ha però fatto della concretezza uno dei suoi punti di forza.