Formula Uno: Settimo posto finale e primi punti con la Renault per Ricciardo

Daniel Ricciardo nel Gran Premio di Cina ha finalmente spezzato il sortilegio dello zero nella classifica piloti dopo due gare, perché i ritiri maturati in Australia e Bahrain non avevano permesso al pilota di origini messinesi di conquistare nessun punto nelle prime due gare della stagione. Se a Melbourne la sua gara era già finita alla partenza complice il danneggiamento dell’alettone anteriore della sua Rs19, che rese un calvario la sua prima parte di gara culminata con il ritiro al 28esimo giro, a Sakir a tre giri dalla conclusione della gara, la power unit  Renault lo ha quindi lasciato a piedi complice la perdita di potenza dell’unità motrice francese. Nel fine settimana cinese, il destino ha quindi restituito a Daniel quello che gli tolse nella gara di quindici giorni fa.

Ad iniziare dalle qualifiche, quando Ricciardo si è stato tolto la soddisfazione di centrare il Q3 per la prima volta con la Renault. Vero è che in Bahrain era comunque riuscito a partire dalla decima posizione, altrettanto vero è che questa maturò solamente per la penalizzazione di tre posizioni da parte di Romain Grojsean. Scattato dalla terza fila dello schieramento di partenza, Daniel è quindi riuscito a mantenere la settima posizione fino alla bandiera a scacchi, non riuscendo mai ad impensierire la sesta posizione di Pierre Gasly, allo stesso tempo è riuscito a tenere a debita distanza Sergio Perez e Kimi Raikkonen, anche se il finnico dell’Alfa Romeo, nella parte finale di gara, ha cercato di farsi sotto nel tentativo di andare a prendere Daniel grazie ai buoni tempi realizzati negli ultimi giri.

Un piazzamento che gli ha permesso non solo di conquistare i primi punti del 2019 ma anche di vincere la cosiddetta gara degli altri. Perché è bene ricordarlo, Mercedes, Ferrari e Red Bull rappresentano i tre top team riferimento della Formula 1, conseguenza che ( purtroppo) permette adesso e permetterà anche nelle successive gare della stagione a Riccardo ( salvo sviluppi considerevoli della Renault durante la fase centrale della stagione), di essere il massimo risultato a cui può ambire il pilota di origini messinesi in una gara in condizionali normali. L’impressione è che per Daniel l’asticella può alzarsi solo se all’interno di una gara, si verificano delle condizioni particolari, come la possibilità che qualcuno tra Hamilton, Vettel, Lerclec, Bottas, Verstappen e Gasly possa ritirarsi in qualche gara. In più allo stato attuale, la possibilità per Daniel di chiudere con un podio la sua prima stagione con la scuderia di Enstone rappresenta veramente una pura utopia.

Da Baku, in programma il 28 aprile, si attendono delle ulteriori conferme per il pilota di origini messinesi. Il tutto su una pista dove nel 2017 conquistò la vittoria approfittando della collisione e della lite in pista tra Hamilton e Vettel in regime di safety car. Dopodichè dal Gran Premio di Spagna di metà maggio sulla pista di Montmelò, gara  che segna l’inizio della stagione europea del Mondiale di F1, si capirà se la Renault sarà riuscita a compiere dei passi avanti dal punto di vista prestazionale, visto che la tappa di Barcellona si identifica ormai da tradizione nel primo settimana dell’anno dove tutti i team portano i primi aggiornamenti e le prime novità sulle proprie monoposto.

Danilo Scurria