Formula Uno – GP Austria, Ferrari in testa nelle classifiche piloti e costruttori

Quando  avviene l’imprevedibilità… Nella gara di  ieri in Austria, Lewis Hamilton e Valterri Bottas si stavano infatti involando verso una agevole e schiacciante doppietta prima che al giro 17 è accaduto il primo colpo di scena della gara quando, con il ritiro del finnico della Mercedes la direzione gara decide di attivare la virtual safety car , momento che viene colto nel modo migliore da  Verstappen, Raikkonen e Vettel  per effettuare la propria sosta ai box. Il campione del mondo invece  viene tenuto fuori  un paio di giri in più dalla sua squadra, cosa che si rileverà fatale nel negargli una sicura affermazione. Quando infatti viene richiamato ai box per il suo cambio gomme, Lewis è costretto a cedere la leadership della gara a Max Verstappen e a retrocedere in quarta posizione.

Come in Australia con Vettel, anche in Austria la virtual safety car si è dimostrata fatale per the Hammer, visto che in entrambe le circostanze ha perso due sicure vittorie che gli avrebbero molto probabilmente permesso di mettere un bel margine su Sebastian Vettel nella classifica iridata. Il tedesco della Ferrari con il terzo posto finale, si riporta nuovamente in testa nel Mondiale complice il ritiro dell’inglese a sette giri dalla conclusione in una seconda parte che per the Hammer si è dimostrata un calvario. Sbagliata l’entrata ai box, Lewis prima subisce il sorpasso su Vettel  ,dopo accusa un problema di blister sulla gomma posteriore sinistra che lo obbliga ad un secondo pit stop  e infine nel tentativo di salvare il salvabile avviene la rottura della power unit Mercedes, la prima dopo quella avuta in Malesia nel 2016 che gli pregiudicò le chance di conquistare il titolo conquistato poi da Nico Rosberg. Allo stesso tempo Daniel Ricciardo ha vissuto un destino pari a quello di Hamilton, ossia problemi di blister, secondo pit stop obbligato e ritiro finale per la rottura del motore Renault. Tutto al contrario di Max Verstappen. L’olandese dopo la scelta sbagliata del campione del mondo, ha preso il comando della gara e non lo ha più lasciata fino alla bandiera a scacchi che lo ha visto vincitore. Il pupillo di Helmut Marko sembra avere ritrovato la strada giusta nelle ultime tre gare, visto che prima dell’affermazione di ieri erano arrivati il terzo e il secondo posto conquistati in Canada e Le Castellet, simbolo evidente di come il talento e la velocità se  sfruttati da Max, lo trasformino in un pilota fortissimo e maturo nonostante la sua carta d’identità reciti 20 anni. Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel lo hanno accompagnato sul podio finale. Il pilota finlandese con il secondo posto, conquista il quinto podio stagionale grazie ad una gara giudiziosa precedendo il  caposquadra tedesco  che ci ha messo una pezza dopo la retrocessione di tre posizioni sulla griglia di partenza. Ai margini della zona podio bella la gara delle due Haas che concludono in quarta e quinta posizione  con Grojsean e Magnussen. Il ginevrino ha finalmente  conquistato un ottimo piazzamento dopo una prima parte di stagione turbolenta, fatta di errori come quello stupido e clamoroso di Baku quando sbattè contro il muro in regime di safety car e di sfortuna come l’incoveniente capitato in Australia che lo ha costretto al ritiro per la ruota messa male dai suoi meccanici dopo il pit stop. Inoltre anche la Force India ha vissuto una giornata da protagonista, agevolata dalla power unit  Mercedes sul veloce circuito austriaco con il sesto e settimo posto di Perez e Ocon, precedendo un Fernando Alonso sempre più in crisi con la Mclaren e due Alfa Romeo Sauber  di Ericsson e Lerclec ( ancora una volta nella top 10 ).

Danilo Scurria