Città di Sant’ Agata – Intervista a Boris Zingales “Non mi sento affatto un giocatore illegale, sono felice di fare bene e di essere apprezzato”

Città di Sant’ Agata : Intervista a Boris Zingales

zingalesDa qualcuno sei stato definito un giocatore “illegale” per questa categoria…ti senti tale?
Non mi sento affatto un giocatore illegale, sono felice di fare bene e di essere apprezzato per quello che sto esprimendo sul campo, ma questo è un campionato pieno di buoni giocatori e ti assicuro che potrei nominartene tantissimi che meriterebbero lo stesso appellativo.
Dalla Serie D al Campionato di Promozione nonostante le tantissime richieste ricevute in estate da squadre di categoria superiore. Cosa ti ha spinto a sposare il progetto S.Agata?
Questa estate ho parlato con qualche squadra, ma nessuna mi ha davvero convinto nonostante si parlasse anche di categorie superiori. Ho scelto Sant’agata perchè ho trovato tutte le componenti giuste per fare calcio, ho trovato tanti amici e poi non ti nascondo che giocare “a casa” ha sempre un gusto particolare!
E’ vero oppure soltanto un luogo comune, che l’attuale Città di S.Agata, in buona parte, è nato da un torneo estivo di calcio a 7, dove tra l’altro nella finale, la tua squadra, affrontava giocatori che oggi sono tuoi compagni di squadra come Iuculano, Bontempo F….?
Si, diciamo che quella finale è stata un po’ l’inizio della storia! Molti degli attuali dirigenti si appassionarono alla causa Sant’Agata proprio vedendoci giocare in quella partita, che ora ripetiamo spesso in allenamento nella classica “partitella in famiglia”.
Le chiavi della corsia sinistra, sono di tua proprietà. A volte esterno basso, altre tornante di sinistra, ed in passato hai giocato anche da interno. Insomma un giocatore eclettico, ma Boris Zingales quale ruolo preferisce?
L’importante è giocare, e sulla fascia mi trovo bene ovunque, per le mie caratteristiche è meglio partire da dietro quindi sia come interno di centrocampo che come terzino mi trovo a mio agio.
Con la vittoria nel turno scorso avete portato a sei i punti di vantaggio sulla più diretta inseguitrice, il Torregrotta. Possiamo parlare di primo tentativo di fuga, oppure è ancora presto?
Il campionato è ancora lungo e stiamo andando, penso, anche oltre le nostre aspettative. Di certo non è ancora il momento di fare calcoli o pensare di essere in fuga, mancano ancora troppe partite alla fine per adagiarsi. Ritengo però che pensare gara dopo gara, come abbiamo fatto fino ad ora, sia la strada più giusta da percorrere.
In tanti quando ti trovano davanti assumono un determinato tipo di postura, perchè sanno a priori che cerchi di saltarli sulla sinistra. Nonostante questo però, solo di rado riescono a fermarti. Doppio passo, avversario fermo sul posto e assist con il contagiri per i compagni di squadra. Qual’è il segreto, la velocità d’esecuzione o cos’altro?
Questa domanda me la fai da quando ci conosciamo e sinceramente non so ancora risponderti! Finchè funzionerà , continuerò a fare quel movimento, che tanto bene mi riesce.
Prestazioni super e assist in quantità industriale in ogni torneo che fino ad oggi hai svolto, ma il tuo rapporto con la porta, non è dei migliori, per quale motivo?
E’ stato sempre un mio limite il segnare poco, penso sia dovuto al fatto che non vedo il goal come obiettivo della mia prestazione, preferisco far segnare i miei compagni. Diciamo che qualche rete in più non guasterebbe e dal momento che non si finisce mai di migliorare, chi lo sa che magari da qui alla fine del campionato non inizieró a segnarne qualcuna.
Adesso la stagione entra nel vivo, sabato il Città di San Filippo del Mela, mercoledì il ritorno degli ottavi di finale di Coppa Italia a Barcellona, e poi sfide importanti con Acquedolcese, Città di Messina, Città di Mistretta e Torregrotta. Come arrivate a questi appuntamenti?
Ci arriviamo carichi e convinti dei nostri mezzi, sappiamo di non poter mollare di un centimetro perchè ogni squadra proverà a fermarci e noi dobbiamo fare in modo di farci trovare pronti.

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