Al Città di Galati l’andata del secondo turno di Coppa Sicilia con la Sfarandina.

Va al Città di Galati il primo dei due capitoli di Coppa Sicilia con la Sfarandina. Il 2-0 che la formazione di Pino Rivetti ha rifilato a quella di Pippo Squatrito sembra avere indirizzato (dopo la gara di ieri pomeriggio a Galati Mamertino) l’esito della qualificazione dalla parte dei galatesi. Un risultato che però può essere analizzato come un’arma a doppio taglio. Se da una parte sembra quasi mettere al sicuro i mamertini dallo spettro di una cocente delusione per un’eliminazione, dall’altra c’è però da tenere d’occhio l’orgoglio e il carattere che i biancorossi possono sfoderare nella gara di ritorno (In programma tra 15 giorni a Castell’Umberto).

Ebbene in casa galatese per certificare il passaggio del turno, occorrerà mettere a segno almeno una rete per essere (quasi sicuri) della qualificazione e stroncare definitivamente le ambizioni sfarandine circa una possibile remuntada. Ai ragazzi di Pippo Squatrito servirà infatti una prestazione perfetta per ribaltare l’esito maturato ieri a San Basilio e garantirsi ancora la possibilità di avere una strada alternativa per tentare il salto di categoria. Nella sfida di Galati la sensazione è che (soprattutto) il concetto di turnover l’abbia fatto da padrone in casa biancorossa. Detto delle assenze di Fausto Nibali, Ciccio Mignacca e Mirko Faustino, il tecnico barcellonese ha infatti deciso di far rifiatare Giuseppe Agostino, Nunzio Raineri e Christian Maniaci (tra i più utilizzati in campionato) e dare spazio a chi il campo in questo primo scorcio di stagione lo ha visto poco o nulla. Minutaggio quindi per Michael Principale (schierato nell’inedita posizione di terzino destro), Carmine Manera al centro della difesa, Tony Manera e Vincenzo Carcione nella zona nevralgica del campo. L’inizio della sfida avviene subito con una partenza a razzo del Città di Galati, che ha il merito di realizzare le due reti nelle fasi iniziali della gara che poi si rileveranno decisive per portare a casa la vittoria.

Ci ha infatti pensato l’ex Francesco Parafioriti a realizzare la doppietta che è valsa per aggiudicarsi il primo round con gli sfarandini e ha permesso ai mamertini di guardare con grande fiducia e ottimismo in vista della gara di ritorno.Se l’1-0 dell’esterno offensivo galatese matura sugli sviluppi di un calcio di punizione che sorprende Bontempo, il raddoppio giunge subito dopo quando finalizza un perfetto inserimento da dietro, che sorprende la difesa biancorossa e batte il portiere sfarandino per la seconda volta della giornata. Detto dell’uno-due maturato all’alba della sfida, i giallorossi hanno poi avuto il demerito di non aver saputo sfruttare altre due chance colossali per rendere più rotondo il punteggio già nei primi 45 minuti di gioco. Dario Parafioriti prima e Isidoro Truglio poi, non inquadravano infatti lo specchio della porta difesa da Bontempo.

E la Sfarandina? La prima vera chance arriva sul finire del primo tempo grazie a Salvatore Praticò prima e Cipriano poi. Se l’ex Rocca trova nel portiere mamertino un perfetto cecchino nel negargli la gioia della rete, il centravanti sparava alto da buona posizione. Nella ripresa la sensazione è stata quella che la Sfarandina abbia un po’ alzato il ritmo per cercare la rete che non avrebbe significato l’evitare la sconfitta ma avrebbe potuto aumentare la percentuale di centrare la qualificazione nella gara di ritorno. Sia Maniaci che Carcione risultavano imprecisi mantenendo inalterato il punteggio. Nel bel mezzo la contesa si accendeva anche sul piano agonistico, visto che maturavano anche tre espulsioni. Ad inaugurare la serie ci ha pensato Dario Parafioriti che si faceva espellere per fallo da doppia ammonizione. Dopodichè il dissidio a centrocampo tra Vincenzo Carcione e Basilio Campisi lascia i galatesi in 9 e gli sfarandini in 10 prima del triplice fischio del direttore di gara. In vista del retour match di Castell’Umberto, la sensazione è che il percorso del Città di Galati verso la qualificazione sembra essere meno arduo di una Sfarandina che sarà chiamata ad un’impresa.